Il giorno prima della partenza
24 maggio 2007

Come ogni anno il giorno prima della partenza per il Grande Nord è per me un normalissimo giorno di lavoro. 
Ma giù nel garage tutto è pronto da giorni. 
Quest'anno mi accompagna mia moglie e per questo limiterò il percorso in moto alla parte centro-nord della penisola Scandinava. 
Il tratto in autostrada di quasi quattromila kilometri non è nelle preferenze di Giovanna e altre volte in passato ho utilizzato il carrello, in particolare quando mi seguiva mio figlio ancora ragazzino. 
La nostra base di partenza in moto è sempre stata Frderikshavn(Dk), quest'anno porterò il carrello in terra Scandinava per la prima volta.

Il percorso in auto
Il percorso in moto
Ho scelto Hammerdal (S) come punto di partenza e arrivo. 
Hammerdal è in una posizione comoda per il recupero del carrello e dell'auto, poi c'è un camping con un bel prato molto adatto per lasciarci l'auto.
Per i pernottamenti della parte in auto ci serviremo della tenda, quando possibile, mentre per la parte in moto utilizzeremo i comodissimi Hytter in legno diffusissimi nei campeggi della Scandinavia. 
Partiamo con un equipaggiamento ridotto all'essenziale, l'intenzione è viaggiare sempre, evitare le città, girare per il gusto di girare dalla mattina alla sera. 
Ci concederemo solo qualche piccolo stravizio se troveremo qualche ristorante non troppo lontano dalla nostra direttrice che ci stuzzichi, tanto per gustare qualche specialità gastronomica locale.
Faremo la spesa giorno per giorno e ci fermeremo in cafeteria per il pasto principale se il tempo sarà inclemente.
Se il tempo sarà bello preferiremo lo spuntino a bordo strada dato che lassù molte piazzole sono dotate di tavoli e panche in legno. Colazione e cena in campeggio dato che sceglieremo luoghi il più possibile lontani dai centri abitati.

Giovanna conosce bene i posti e vi ritorna sempre con piacere, altre volte in passato mi ha accompagnato nei miei giri nel Grande Nord e da un po' mi chiedeva di prenderla di nuovo con me, dopo l'ultimo viaggio insieme con la R80GS nel 2004 e il giretto in auto + bici dell'agosto 2005.

La mia nuova Adv ci porterà fino all'estremo nord, la sua comodità e la sua capacità di carico sono caratteristiche ideali per questo tipo di vacanza.
Il viaggio è stato programmato al rientro dal giro 2006, quando Giovanna ha espresso il desiderio di accompagnarmi.
Ho preparato il progetto dettagliato in autunno, come sempre però decideremo giorno per giorno cosa fare, che direzione seguire, che meta raggiungere.
Mi porto il PC per poter aggiornare ogni sera questa pagina con un breve resoconto e qualche foto, collegamento alla rete permettendo.

Il trasferimento autostradale
25 / 26 / 27 maggio

Tutto come previsto, compreso il caldo afoso in Germania, con 34 gradi.
Per fortuna due acquazzoni verso Fulda ci hanno dato tregua, con temporaneo crollo a 19 gradi.
Siamo fermi a una 50ina di km da Kassel, dove si era deciso di piantare la tenda.
Terreno scosceso, poco spazio di manovra per il treno auto+carrello e una nuvoletta all'orizzonte mi faceva pensare, per cui abbiamo deciso per un alberghino tetesco.
Dopo dieci minuti una grandinata coi fiocchi. 
La Adventure l'ha presa con filosofia, legata sul carrello. 
Tremavo al pensiero di ritrovarla danneggiata, con l'auto il rapporto è diverso.
Ho dimenticato a casa l'adattatore per scaricare le foto, spero di trovarne uno lunedi in Norvegia.



La seconda giornata traffico intenso, code, molto stancante.
La temperatura va via via abbassandosi, pioggia tutto il pomeriggio.
Arrivati in Danimarca il cielo si ricolora di azzurro, con nuvoloni bianchi.
Decidiamo di arrivare a Hirtshals, con l'intenzione di imbarcarci per Kristiansand stanotte oppure di passare la notte in tenda nel caso non trovassimo una cabina.



Alle 21 abbiamo già il biglietto, non ci resta che attendere l'imbarco, la temperatura intanto è scesa a 12 gradi.
La nave parte all' 1,15 e domattina sbarcheremo a Kristiansand alle 7.
Abbiamo percorso 1943 kilometri, media 80 km/ora, consumo medio 11,4 km/litro. 
Il mio L200 è ottimo per il traino e molto confortevole, oltre ad essere molto pronto in ripresa nei sorpassi fra 100 e 130 km/h, nonostante il rimorchio.

Giorno 3 - Norvegia
27 maggio

Sveglia alle 6, dobbiamo far colazione prima di sbarcare.
Un'occhiata dal ponte, la costa Norvegese è vicina, c'è il sole, il vento è freddo.
Alle 7,15 siamo già sulla RV 9 (pedaggio per le auto, zero per le moto) in viaggio verso Haukeligrend. 
Nei primi 100 km incrociamo non più di 10 auto.



Varie soste per goderci il sole, la temperatura scende via via che saliamo verso Hovden, dove l'altimetro dell'auto segna 1000 (saranno 850 in realtà, al mare segna 100-150) e i gradi sono sei.
Prima di iniziare la discesa verso Haukeligrend ci fermiamo per mangiare al sole (e al vento).
Superiamo il tratto sulla E 134 ad alta quota (oltre 1100, paesaggio invernale, 4 gradi) per poi scendere verso Odda e ritrovare il mare. 
Temperatura sui 14 gradi, il sole è leggermente velato da nuvole bianche.



A Utne traghettiamo per Kvanndal e superato Voss piantiamo la tenda in un piccolo camping sovrastato da una imponente cascata.



Mi fermai qui già durante Norge93 (Yam TDM850 con un amico su XT660).

Oggi circa 420 kilometri, giornata di tutto riposo.

Giorno 4
28 maggio

La cascata ci ha fatto una compagnia un po' eccessiva ma non ci è riuscito di spegnerla, nonostante ciò abbiamo riposato bene dentro i nostri piumini ultratrentennali.
Alle 6 ho messo il naso fuori e ho visto che a breve la pioggia sarebbe arrivata.
Smontata la tenda (un po' troppo) velocemente, alle 7,15 siamo partiti verso il traghetto Vangsnes-Hella e dopo pochi minuti l'attesa pioggia è apparsa e ci ha fatto compagnia per quasi tutto il giorno.



Il percorso in quota fino a Lom con neve fresca appena rimossa e muraglie di neve ai lati della strada ci ha deliziato di una fittissima nebbia che nascondeva le alte cime dello Jotunheimen, con temperatura intorno allo zero.
Dopo Lom ho rinunciato allo sterrato in quota verso Dombas, preferendo la strada asfaltata via Otta dato la pioggia battente.
Verso le 18 dopo circa 400 km ci siamo fermati per cercare del pane presso una stazione di servizio a pochi km da Folldal, sulla 29, e ci siamo fermati in un Hytter principesco nel camping vicino: doccia, servizi, frigo, tv tutto per 650 NOK.

Giorno 5
29 maggio

Giornata di tempo variabile, pioggia e freddo al mattino e miglioramento nel pomeriggio ma niente sole.
Chiacchierando abbiamo anche sbagliato strada: a Tynset abbiamo preso la 30 verso sud anzichè verso nord e ce ne siamo accorti dopo quasi 50 km.



Sosta a Roros per acquisti, fra cui il lettore USB 2.0 multiformato per scaricare le foto.
Arrivo ad Hammerdal alle 18, quando i km percorsi sono in tutto 3386, da Kristiansand circa 1400.
L'auto nel percorso norvegese ha consumato un po' meno, 11,8 km/litro ad una media di 62 km/h.
Appena arrivati ad Hammerdal abbiamo affittato un bungalow e ho scaricato la moto, controllato la pressione delle gomme e fatto un giretto nel camping per individuare il posto dove parcheggiare l'auto. 


Sto finendo di prepararla per domattina, partenza prevista verso le 8.


Giorno 6 - Si parte in moto
30 maggio

Ci svegliamo sotto un cielo grigio che promette la solita bagnata, per cui ci vestiamo per il freddo.
Poco prima delle 8 partenza in moto dal camping di Hammerdal dove la nostra auto resterà ad attenderci.



Seguiamo la 45 per qualche kilometro, poi prendiamo la direzione delle montagne e della Norvegia.
Presto si aprono squarci di azzurro nel cielo grigio e in poco tempo ogni residuo di nuvole scompare e per tutto il giorno godremo di un sole caldo e splendente, con temperature fra i 15 e i 24 gradi.



Fino al confine norvegese via allegri, il limite è di 90 con lunghi tratti a 110; essendo praticamente soli ci permettiamo velocità autostradali, rispettando però i limiti nei pochi centri abitati che attraversiamo. 

In Norvegia il limite è quasi sempre 70, riduciamo un po' ma continuiamo allegri.
Entriamo a Grong seguendo il vecchio tracciato della E6, abbandonato da alcuni anni dopo la costruzione di un tratto che aggira la cittadina.

Breve sosta per lo spuntino di mezzogiorno, al sole è perfino troppo caldo, la luce è abbacinante.

Namsskogan

Poi seguiamo la E6 fino a Mo I Rana. Alcuni tratti sono praticamente deserti, in altri si incontrano un po' troppi autotreni; poca roba in confronto alle nostre abitudini italiche, ma il tratto svedese del mattino è stato di un piacere indescrivibile.
Ci fermiamo in un Motel-camping appena fuori città, scegliamo la camera con servizi al posto del bungalow senza, ma ci permettono di usare la cucina del camping.
Ci siamo noi e una coppia di svedesi in auto.



La giornata è trascorsa in un lampo, la moto è molto adatta a queste strade, l'elasticità del motore permette di usare pochissimo il cambio, nonostante il carico la manegevolezza è elevata, il passeggero è ben sistemato e comodo.
Dopo oltre 550 km l'autonomia residua indicata supera i 100 km; faccio il  pieno prima di fermarmi, quasi 28 litri, me ne restavano 5 abbondanti.

Le borse in alluminio sono capienti, robuste e comode da riempire, su quella di destra ho sistemato una sacca stagna Ortlieb contenente i due sacchi notte, i teli copri materasso, i pigiami e una felpa di Giovanna che non entrava da nessuna altra parte. Le borse interne, a perfetta tenuta d'acqua, sono tanto stipate che è praticamente impossibile sfilarle fuori dai contenitori di alluminio. I coperchi asportabili oppure apribili sia in avanti che indietro sono molto pratici. Questi componenti costano una cifra ma sono molto ben realizzati.

Sul portapacchi ho messo una borsa da sella (Cameron) con tutto l'occorrente per la cucina, soluzione già adottata lo scorso anno con il GS, con la differenza che allora era sistemata sul portapacchi che si ottiene rimuovendo la sella del passeggero.

La piccola borsa da serbatoio Touratech estensibile è semivuota per accogliere tutto quanto viene acquistato in giornata, dalle provviste agli immancabili pacchettini (tipici vizietti delle Signore in viaggio).

L'unico "difetto" della Adventure è l'altezza della sella, ma è un mio difetto, avrei dovuto crescere fino a 1,90, tuttavia lo sapevo anche prima di acquistarla e ci sto facendo l'abitudine.
Le gambe sono ben stese e ci si stanca poco, mi consolo pensando a questo, riguardo al metro e novanta credo ci sia poco o nulla da fare.

Giorno 7
31 maggio

Alle sei guardo fuori, sole limpidissimo e nessuna nuvola.



Temperatura sui 12 gradi, tutto il giorno resterà fra i 12 e i 14 ad eccezione del passaggio al Circolo Polare, verso le nove, dove si è sui 6 gradi data la quota di oltre 650 metri.

La giornata trascorre tranquilla, traffico scarsissimo, strada sempre ottima.
Continuiamo a marciare sul ritmo di ieri, a cavallo dei 100/120 con puntatine un po' più alte nei tratti più favorevoli.

Ci fermiamo spesso, Giovanna non vuole fermarsi prima delle 18 e io non voglio stancarla troppo, abbiamo trovato un compromesso sui 500 km al giorno.
L'ultimo tratto dopo aver passato Narvik, da Bjerkvik a Setermoen, sembra fatto per portarti a trasgredire il limite di velocità, ci consola il fatto che le prigioni norvegesi sono comode e pulite, se mai ci beccheranno.


Al campeggio mi viene richiesta una cifra esagerata, mille corone, mai successo in tanti anni, per cui ripiego su un bungalow senza servizi per 450, comunque troppo caro di almeno cento.
Il camping però è gradevole, circondato da montagne bianche e quasi deserto.
I servizi comuni sono decenti, compresa la cucina. 
Le docce sono senza contatore, acqua bollente a fiumi.


Stasera pesce lessato, merluzzo, mayonese del luogo dato che la nostra è rimasta ad Hammerdal, patate lesse.

Giorno 8
1 giugno

Incredibile, un'altra giornata di sole senza una nuvola, dalla mattina alla sera.
Anche oggi alle 8 siamo sulla moto, la temperatura è gradevole, dirigiamo verso il traghetto Lynseigdet-Olderdalen.
Un'oretta di attesa ci permette di fare una seconda colazione, la traversata dura poco più di trenta minuti.


Questo traghetto permette di guadagnare una cinquantina di kilometri, con un po' di fortuna nella coincidenza d'orario il tempo impiegato è poco superiore a quello richiesto percorrendo la sponda orientale del fiordo sulla E6.

Il panorama dalla E6 però è più bello, si vede per quasi tutto il percorso la parte di fiordo verso il mare aperto, con cime di una bellezza sconvolgente.
Del resto nella seconda metà del percorso in traghetto si comincia a godere lo stesso spettacolo.


Seguiamo la costa fino ad Alta, ci sono tratti in cui la giornata limpidissima mi permette di vedere cime innevate che non avevo mai potuto vedere nei tanti viaggi passati.
Nel tratto Alta-Scaidi, tutto in quota (sopra i trecento metri in alcuni tratti) la temperatura scende fino a 6 gradi, come anche sulla E69.


Ci fermiamo a Repvag, nell'unico albergo.
Venivamo qui in campeggio con i bambini negli anni 70 e 80, l'albergo allora era un capannone dove in tempi passati si lavorava il pesce appena scaricato dai pescherecci.



Proviamo a uscire per una passeggiata ma il vento è gelido, subito dentro.



Giorno 9
2 giugno

Sveglia elastica, oggi si gira poco.
Colazione in albergo verso le 8,30, il cielo è grigio ma le nuvole sono molto alte, non dovrebbe piovere, poi il mio amico Danilo, mio compagno di Norge06, mi ha messaggiato che le previsioni sono buone.

Saliamo in moto con 7 gradi e vento teso, nel tunnel 4,5, verso le 10,30 siamo all'ormeggio dell'Hurtigruten e subito notiamo con disappunto che non ci sono rampe per le auto. 
La nave arriva alle 12 e riparte alle 15,30, dovrebbe scaricarci a Berlevag verso le 23.
Ci resta il tempo per un salto a NordKapp, a una trentina di chilometri. 



Temperatura 4,5 sull'altipiano, vento teso ma qualche squarcio di azzurro nel grigiore del cielo.
Foto poco prima della barriera dove vorrebbero rapinarci per lasciarci entrare nel piazzale e dietro front a sorpresa.
Io faccio regolarmente così, Giovanna ha già visto tutto varie volte negli anni scorsi, l'Adventure voleva solo la foto ma vicino al mappamondo in moto non ci si va più.


Panini norvegesi prima di riprendere il tunnel
La nave non ha aperture da traghetto, una delusione.



Però c'è il sole e un bel giro in moto ce lo meritiamo: rifacciamo il tunnel, prendiamo per Lakselv, poi Karasjok, dove arriviamo alle 17,30 e per 800 corone ci sistemiamo in un bungalow principesco, con tanto di sauna (però niente Vikinga con i rami di betulla per riattivare la circolazione, è riservata a quelli che viaggiano in solitaria e comunque senza moglie).

Pasta con pancetta, salmone, Arctic beer, tutto perfetto, quando sono solo mangio molto peggio e molto meno.
Dopo Lakselv la temperatura in pochi kilometri è passata da 10 a 22 gradi, in un altipiano in cui ci sono ancora residui di neve, laghetti ghiacciati e betulle allo stato invernale. 



Strana, la Lapponia (la ragazza del camping mi ha poi detto che è il primo giorno caldo, ieri era freddo da Lapponia).

Giorno 10
3 giugno

Oggi giornata di trasferimento, oltre 730 km.
Deciso di andare verso sud e rimandare al prossimo anno il giro verso est tanto vale andare a recuperare l'auto, che dista da Karasjok oltre 1100 km. 
Giornata bellissima ma un po' troppo calda, dai 18 gradi del primo mattino fino ai 25 all'arrivo ad Arvidsjaur.



Camping un po' troppo organizzato, un bungalow a 4 unità abitative, pulito e ben arredato.
Preferisco i campeggi norvegesi, senza tanta organizzazione.

Nel tragitto Karasjok-Kautokeino siamo stati sempre soli, abbiamo incrociato due autocarri e due auto.
Poi a Kautokeino ci siamo fermati un attimo per mettere in benzina gli ultimi spiccioli norvegesi.
E' arrivato un solitario olandese su GS 1200 giallo con borse in alluminio come le mie, andava verso NordKapp.
Partendo ha voluto salutarci ma purtroppo ha usato la mano del gas, per un pelo non ha fatto una caduta proprio davanti a noi.
Era molto elegante, tutto BMW, un vero damerino, ma anche lui abbastanza maturo, anche se non ai miei livelli.

Siamo stati praticamente soli tutto il giorno, traffico zero.
Come sempre dopo mezza giornata di Svezia mi annoio, foreste e laghi, laghi e foreste, strade troppo dritte.
Molte renne, pericolose se si apre come la strada invoglierebbe a fare.


La moto è veramente adatta a questi giri, molto confortevole anche per chi sta dietro.
Nelle borse ho fatto entrare una quantità di roba incredibile, un bel vantaggio rispetto al GS.
Putroppo la gomma dietro comincia a spiattellarsi.

Giorno 11 - Fine del giro in moto
4 giugno

Partenza come al solito prima delle 8. Abbiamo tolto gli interni antifreddo a giacche e pantaloni, io ho trovato nella tasca posteriore della giacca i guanti traforati che uso d'estate, Giovanna li ha eliminati.
I 19 gradi del mattino presto diventano 25, ma in moto si sta bene.


Facciamo veloci i 380 km che ci separano dall'auto, che ritroviamo tutta sola nel camping completamente deserto.


La reception è chiusa, il numero di telefono da chiamare non risponde, carichiamo tutto, utilizziamo i servizi, pulitissimi, e verso le 15 partiamo, visto che non si vede ancora nessuno e le zanzare sono molto intraprendenti.



Hanno i miei dati, non hanno voluto nulla all'arrivo, se vorranno si faranno vivi. 
In auto nonostante i 27 gradi non occorre neppure accendere l'aria condizionata, si sta benissimo. Ci fermiamo alle 18,30 una cinquantina di kilometri prima di Sveg ospiti di una signora che in giardino ha tre bungalow a debita distanza da casa. 



Mi chiede 250 SEK.

In moto abbiamo fatto 3.075 kilometri a una media di 81,7 km/h, consumando 5,7 litri/100 km. 
Nella prima parte del viaggio, in Norvegia, la media era 78,5 e il consumo 5,6, poi il ritorno è stato più veloce per via delle strade dritte (anche troppo). 

Consumo olio irrisorio, l'ho riportato al massimo con poco più di 100 ml, considerando che dal cambio ha percorso  oltre 4.000 km. 

Sono tutti dati non certo esattissimi, presi dalla strumentazione della moto, ma non ho voglia di segnare nulla nè di fare tanti conti, tanto non mi interessa granchè.

Sono molto soddisfatto della moto, sono  contento di averla presa in cambio della R1200GS. 

Il primo vantaggio è l'autonomia. 
Poter fare 450 km prima di cominciare a pensare al rifornimento è un piacere, oltre che una tranquillità, perchè ne restano almeno altri 100 (abbondanti).

Le borse di alluminio sono parecchio più capienti di quelle del GS e soprattutto sono molto più comode da riempire e da aprire, se serve, durante la giornata. 

A chi sia intenzionato all'acquisto di un GS mi sento di consigliare di dotarlo di queste borse anzichè di quelle estensibili.

L'Adventure nei primi kilometri può mettere un po' in soggezione chi non sia almeno 1,85, la sella è parecchio alta e il cisternone incute un certo sgomento. 

Pure io che sono solo 1,75, non sono più un ragazzino, non vado in palestra inizialmente ero un po' sul chi vive, e nei primi due/trecento kilometri del viaggio ero un po' a disagio, ne avevo già fatti oltre duemila ma per lo più da solo e senza bagaglio.

Ritrovarmi di colpo con le borse zeppe, una borsa piuttosto grande sul portapacchi posteriore, una sacca Ortlieb sopra la borsa destra, la borsa da serbatoio e mia moglie dietro che faticava a salire e soprattutto a scendere inizialmente mi costringeva a prestare una attenzione continua a tutto quello che facevo. 

Poi tutto è venuto sempre più facile, sia per me che per Giovanna. 

Ora mi trovo come quando giravo col GS, certo non è una piuma ma non trovo nessuna difficoltà.
A chi pensa di prendere un GS perchè intimorito dalla mole e dall'altezza dico: se vuoi viaggiare pensa all' Adventure, ne sarai soddisfatto.
Il confort è ottimo, il riparo del busto è buono, le ginocchia e le gambe sono riparate bene dall'estensione del serbatoio (sempre in confronto al GS). 
Il passeggero è comodo come seduta ma molto più esposto, mi è bastato mettere a confronto i due caschi per capirlo subito: quello di Giovanna era sempre molto più sporco e pieno di insetti spiaccicati.
Inoltre pur avendo lo stesso abbigliamento esterno Giovanna nel tratto più a nord ha sentito il freddo, io nulla. 
E io avevo sotto solo la biancheria e una maglietta di lana sottile, Giovanna una calzamaglia di seta nelle gambe e il mio wind-stopper addosso. 
Va bene che secondo il mio amico Danilo, mio compagno di Norge06, sono figlio di una orsa polare, ma certo la Adventure offre al pilota un riparo notevole.
Quanto agli insetti bisogna fare attenzione: visiera sempre rigorosamente chiusa. 
Ho tenuto spesso una fessura nei primi giorni, fin che mi è entrata una vespa che subito si è infilata fra sottocasco e faccia. 
Per mia fortuna era una taglia piccola, diciamo un 125, ma prima di morire sbudellata fra le mie dita (sempre dentro il sottocasco) si è difesa eroicamente e mi ha pizzicato più volte. 
Il tutto è iniziato appena finito il sorpasso di un autobus lungo la strada che costeggia il fiordo di Alta.  
Poi stamattina ho aperto per un attimo la visiera per dire una cosa a Giovanna, mi sono sentito una sassata nel naso da lasciarmi come uno che si è preso un cazzotto: se era una vespa era almeno un 200, ho alzato veloce la mentoniera per non ripetere l'esperienza nel caso le fosse rimasta qualche energia.

Giorno 12
5 giugno

Giornata di trasferimento, tempo bello, un po' meno caldo di ieri.



Partiti con l'intenzione di avvicinarci a Goteborg per poi traghettare domani verso Frederikshavn ci siamo ritrovati sul traghetto in partenza alle 18,45, con arrivo alle 22.
Alle 22,30 siamo di fronte al camping Nordstrand di Frederikshavn, la reception è chiusa ma la sbarra chiude alle 23.
Entriamo, scegliamo un posto e mi metto a montare la tenda.
Ma presto mi accorgo di non aver più le stecche di sostegno dell'igloo, le ho sicuramente lasciate nel prato di Voss.
Carichiamo tutto e riusciamo per un pelo a uscire prima che la sbarra si abbassi per la notte.
Ci sistemiamo in un piccolo hotel vicino al porto.

Giorno 13
6 giugno

Passiamo la mattinata a Lokken, località chic, la Riccione della zona, prima una passeggiata sulla spiaggia, temperatura frizzante, sole, molte meduse; poi in paese per acquisti.



Verso mezzogiorno entriamo in autostrada, direzione sud.
Tempo variabile, qualche acquazzone, poi sole ma temperatura gradevole (comunque accendo il condizionatore).
Ci fermiamo verso le 18,30 in un motel dell'autostrada a una cinquantina di km a sud di Amburgo (Brunautal).
Trovo anche due garage liberi, per l'auto e per il carrello con la Adventure.
E' l'ultima notte, perchè l'intenzione è di rientrare domani, mancano solo circa 1300 km.
Fino ad ora nessuno ha toccato nulla, non vorrei che succedesse proprio l'ultima notte.

Giorno 14
7 giugno

Rientrati felicemente poco dopo mezzanotte dopo una tiratina di circa 1300 km.
Sarebbe stato logico fermarsi in zona Brennero ma si è deciso di tirare fino a casa.
Molte brevi soste, la stanchezza si sente.
In nostro aiuto la totale assenza di camion in tutto il percorso in Germania, erano tutti ammassati nelle aree di servizio, forse per uno sciopero.
Tutto normale in Austria, di nuovo tutti fermi in Italia per lo sciopero dei benzinai.
Insomma a parte una mezz'ora di sosta in Austria per un incidente è stato come se fossimo soli, mai toccato il freno.

Il traino comunque stanca, nonostante le grandi capacità dell'auto. Si è impediti nelle soste e soprattutto uscendo dall'autostrada nei paesi si deve cercare un posto adatto al parcheggio.
I consumi aumentano di un 10%, va posta continua attenzione, in Germania in particolare in molti tratti vige il divieto di sorpasso per auto trainanti rimorchio.
La scelta di limitare il percorso in moto alla parte centro-nord è stata comunque ottima, abbiamo preso sempre sole, la pioggia ci ha fatto compagnia all'andata solo nel percorso fatto in auto.
E comunque non volevo costringere Giovanna a un kilometraggio esagerato, il passeggero si stanca molto di più e probabilmente si diverte meno, oltre ad essere molto meno protetto.
Ha comunque dimostrato di reggere molto bene a una media di otto/nove ore al giorno di viaggio, fino a superare i 700 km il giorno in cui abbiamo fatto la tappa più impegnativa.
Siamo sempre partiti al mattino intorno alle 8, mentre quando sono solo parto generalmente alle 7. Al mattino si fa molta strada, si è riposati e i locali normalmente si muovono dopo le 10.
Ho aumentato il numero delle fermate rispetto a quando viaggio solo, io starei in moto volentieri anche quattro ore di seguito, ma ogni massimo due ore una sosta l'ho sempre fatta per lei, sapendo che per non deludermi avrebbe sopportato di continuare anche se stanca.
La sera ho dovuto sempre insistere per fermarmi verso le 18, Giovanna avrebbe preferito continuare ancora per ritardare l'ora di dormire: mentre io mi addormento come se avessi un interruttore, praticamente quando voglio, per lei che soffre normalmente d'insonnia andare a letto troppo presto non è il massimo.
Nel percorso di ritorno da Hammerdal a casa l'auto ha percorso 2980 km ad una media di 78 km/h, percorrendo in media 11,8 km/litro.
Quest'anno ho trovato tutto più caro, in particolare carburante e campeggi. Benzina e gasolio costano dappertutto più che da noi, a parte l'Austria dove sono arrivato a pagare il gasolio meno di 1 euro al litro. In Finlandia ho pagato 1,450 la super 98 (l'unica volta in cui non ho messo la 95), la più cara è però sempre la Norvegia.
In passato non avevo mai pagato più di 750 NOK per un bungalow attrezzato di servizi e doccia, quest'anno mi è stato chiesto 1000 (ho rifiutato), ma anche 800 e 900, e 450 per un bungalow senza servizi. Per contro ad Hammerdal 350 SEK per un bungalow magnifico.
La decisione di traghettare anche l'auto ha inciso parecchio sui costi, il treno auto+carrello supera gli otto metri, con la sola moto tutt'altra storia, ma credo che in vacanza sia giusto non preoccuparsene più di tanto: esibisco la VISA e firmo senza occhiali, a scanso di extrasistolie.
Come sempre quando sono in moto riesco a non pensare a nulla per ore, quando però ho Giovanna dietro sono molti i tratti in cui rallento per parlare.
Mi è rimasto comunque il tempo per vagheggiare su Norge08; l'idea abbozzata è questa: R80GS, da casa, da solo, con divagazione in .... ISLANDA. Una di quelle idee che ti mettono una sorta di turbo nella testa, vorresti essere già al prossimo anno.

Ma è presto, c'è in mezzo una estate e un intero inverno, la folle idea resterà per qualche mesetto appena un po' sotto il limite fra conscio e inconscio.